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ORA PROVATE A FERMARCI! Scuole in agitazione 21-22-23 Ottobre!!!
Settimana di Mobilitazione internazionale del 17 novembre: Il 17 novembre da anni è la giornata di mobilitazione internazionale degli studenti, per questo costruiremo un'intera settimana di agitazione nelle scuole dove costruire dal basso la scuola che vogliamo, lo slogan di quest'anno è “Io voglio sapere”, per costruire dal basso pratiche di autoformazione e riappropriazione della didattica. Faremo quindi un'intera settimana di percorsi tematici, parleremo di attualità, di precarietà, di conoscenza, di come liberare il sapere dalla privatizzazione del mercato. Sarà anche l'occasione per promuovere un grande consultazione dal basso sui provvedimenti della Gelmini nonché per chiedere agli studenti e alle studentesse quale scuola vogliamo costruire. La consultazione ha l'obiettivo di dare voce a chi la scuola la vive, incrementare la democrazia dei processi decisionali, campestata in un modo scandaloso dai ministri Gelmini e Tremonti. Riprenderemo la parola, la stessa che la Gelmini ci ha tolto a botta di decreto legge.
Per il vero cambiamento della scuola – Riprendiamoci le nostre scuole!
Siamo un movimento che non accetta lo stato delle cose, che ripudia un modello di scuola obsoleto e incapace di cogliere le sfide del presente. Vogliamo cambiare la scuola dal basso perchè pensiamo i provvedimenti legislativi degli ultimi anni si inseriscono in un quadro di regressione sociale e civile del nostro paese. Per questo vogliamo mettere in discussione una didattica nozionistica e trasmissiva, a favore di una didattica cooperativa e condivisa, che parli di attualità, di un sapere davvero capace di emanciparci, di una scuola realmente democratica, laica, pluralista e laboratorio delle diversità. Vogliamo una scuola che sia al centro della produzione culturale dei territori, scuole aperte al pomeriggio dove produrre cultura aperta a tutti.
La cultura è l'unica arma che abbiamo contro le ingiustizie del nostro tempo, usiamola!
24-10-2008, 14:39
Questa mattina il ministro Gelmini ha iniziato le consultazioni delle associazioni studentesche sui decreti 133 e 137. La delegazione dell'Unione degli Studenti è appena uscita dalla consultazione con il Ministro Mariastella Gelmini. All'appuntamento era presente anche Valentina Aprea. Durante l'incontro gli studenti dell'UDS hanno consegnato la lettera rifiutando di sedersi al tavolo e hanno discusso con il Ministro la possibilità che i decreti vengano ritirati. Il ministro ha temporeggiato e invitato nuovamente gli studenti a leggere i suoi decreti, dando ancora una volta prova di sottovalutare l'analisi del movimento studentesco e la serietà delle associazioni con le quali ha appena cominciato la consultazione. Mariastella Gelmini non sembra quindi intenzionata a prendere seriamente gli incontro che ha appena iniziato, dimostrando ancora una volta l'approccio di questo governo nei confronti degli studenti e delle forze sociali del paese. L'UdS ha ribadito che non ci potrà essere nessun tavolo di discussione se non verrà prima ritirato il decreto 137. Queste consultazioni fittizie sono l'ennesimo tentativo del governo di imbonire l'opinione pubblica. Ecco la lettera:
Roma 24/10/2008
Egr. Ministro
Ci sentiamo costretti a manifestare tutto il nostro malessere per il metodo da Lei usato per questo tardivo, fittizio e strumentale giro di consultazioni. E' da mesi che chiediamo la regolare convocazione del Forum delle associazioni e in più occasioni abbiamo chiesto di essere ricevuti senza né successo né sensibilità da parte Sua.
Prendiamo le distanze, quindi, da un metodo che strumentalmente mira a delegittimare il grande dissenso maturato nei confronti del d.l. 137/08 e della legge 133/08 da tutto il mondo dell'istruzione, dalle scuole elementari alle università. L'UdS è dentro questo movimento, lo sostiene ed è profondamente convinta che l'unico vero segnale di distensione sia solo ed esclusivamente l'immediato ritiro dei suddetti provvedimenti, per aprire solo dopo un tavolo di discussione profonda sulle politiche che per primi rivendichiamo per un cambiamento reale di scuola e università.
Sarebbe estremamente dannoso se il Ministro dell'istruzione, invece di prendere atto di un processo di mobilitazione ampio, plurale e democratico continuasse in modo demagogico a voler far credere all'opinione pubblica che la maggior parte degli studenti e delle studentesse sia della Sua stessa idea.
Egregio Ministro, non è così. Ci hanno dipinto come fannulloni, bamboccioni e presuntuosi, come un movimento strumentalizzato dai partiti, fomentato da estreme fazioni. Nulla di più falso.
Per questo continueremo a mobilitarci fin quando il decreto 137/08 non sarà ritirato. Il ritiro di questo provvedimento rappresenterebbe per noi un atto di grandissima responsabilità istituzionale, un atto di enorme consapevolezza del fatto che le scuole non sono riformabili se non attraverso un coinvolgimento dal basso di chi vive questi luoghi.
Vista la sollecitazione di riportare il merito delle questioni, riteniamo:
Distruttivo il taglio di circa 8 miliardi di Euro entro il 2012 che, attuato in linea con il piano programmatico del Governo (atto 36), influirà negativamente sull'organizzazione delle istituzioni scolastiche, aumentando il rapporto docente/studenti e diminuendo il monte ore settimanali per tutti gli indirizzi. Meno risorse umane ed economiche significa meno attività extra-scolastiche, laboratoriali e più in generale una più bassa qualità della didattica. Rivendichiamo, invece, un maggiore investimento sull'edilizia scolastica con un piano straordinario di 5 Miliardi di Euro in 10 anni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Un piano di intervento straordinario, tramite una legge nazionale sul diritto allo studio, per assicurare a tutti la possibilità di accedere ai livelli più alti dell'istruzione.
Un gravissimo errore l'eliminazione di fatto dell'obbligo d'istruzione a 16 anni, prevedendo la possibilità anche a soli 14 anni di intraprendere percorsi professionalizzanti, che non garantiscono la qualifica di diploma completo, valevole anche per l'accesso all'università. Proponiamo invece, in linea con alcuni sistemi scolastici europei il progressivo innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni.
La presentazione del decreto 137, un atto autoritario. Siamo contro la reintroduzione del voto di condotta senza la garanzia che lo stesso non sia usato contro la nostra libertà di espressione e manifestazione. Lo statuto degli studenti già prevede, per i casi di bullismo, l'allontanamento fino alla fine dell'anno. Siamo solidali con il movimento delle scuole elementari che è contro la reintroduzione del maestro unico e la riduzione del tempo pieno. Non consideriamo sostanzialmente incisivo l'intervento in merito a cittadinanza e costituzione, a fronte di una mancanza di un monte ore specifico e una copertura finanziaria. Proponiamo invece, un serio potenziamento della partecipazione studentesca, con un ampliamento dello Statuto degli Studenti e dell'ex DpR 567/96, fondamentale provvedimento che troppo spesso viene disatteso nelle scuole. Serve quindi un potenziamento del ruolo attivo degli studenti e delle studentesse all'interno delle comunità scolastica, per questo chiediamo un potenziamento della Direzione per lo Studente, fondamentale strumento di contatto tra il ministero e la progettualità studentesca.
Necessario l'ampliamento delle convenzioni della Carta “Io Studio”, che al momento non ha ancora un dispositivo legislativo di appoggio. Questo provvedimento è frutto di un lungo lavoro che ha visto coinvolte le organizzazioni studentesche, lo riteniamo un provvedimento fondamentale per garantire un maggiore accesso e fruibilità della cultura nel nostro paese.
Siamo contrari al numero chiuso per l'università, un sistema che crea gravi discriminazioni tra gli studenti e le studentesse del nostro paese. Siamo convinti che il merito sia tutt'altro e cioè la possibilità di garantire un vero diritto allo studio e pari opportunità in un sistema didattico di qualità. Chiediamo l'abrogazione immediata della legge che istituisce il numero chiuso.
E' imprescindibile dare un segnale di onestà e riconoscere gli errori fatti ritirando il decreto legge 137/08 e la legge 133.
Saremo in piazza insieme a tutto il movimento universitario, degli studenti medi, dei lavoratori e delle lavoratrici della conoscenza il giorno 30 ottobre, in occasione dello sciopero generale della scuola.
Stiamo continuando a promuovere in modo del tutto pacifico, senza mai negare il diritto allo studio, forme di protesta che mirano alla sensibilizzazione di tutto il paese contro questi provvedimenti.
Questa non è una protesta ideologizzata, è una protesta che parla del nostro presente e futuro, che parla di noi stessi e delle nostre vite, della possibilità di avere una conoscenza al centro degli investimenti pubblici, motore di un positivo cambiamento del nostro paese.
In una fase di crisi globale dell'economia e delle relazioni sociali, non saremo noi a pagare la crisi!
L'Unione degli Studenti
"Proseguono e si intensificano le proteste degli studenti calabresi contro la riforma Gelmini. A Rende gli studenti del liceo scientifico Pitagora hanno occupato la loro scuola. Lo hanno reso noto loro stessi in un comunicato, precisando che si tratta di una "manifestazione pacifica, non attuata contro la scuola ma contro l'istituzione stessa, in questo caso nelle vesti del ministro Gelmini".
"La decisione è stata presa per due motivi: "il primo è concordante con le manifestazioni che stanno avvenendo nei licei di tutta Italia; il secondo, poiché alla richiesta di autogestione, nonostante sia stata organizzata nei minimi dettagli, è stata data una riposta negativa senza alcuna possibilità di trovare un punto di incontro". Al liceo scientifico di Catanzaro, invece, gli studenti hanno deciso per l'autogestione che proseguirà per tre giorni. Oggi, infine, a Reggio Calabria, in preparazione della manifestazione di protesta contro il decreto Gelmini, il collettivo studentesco "ad alta voce" del liceo scientifico "Leonardo Da Vinci" e gli studenti dello scientifico "Alessandro Volta", con la partecipazione di rappresentanze degli altri istituti cittadini, hanno promosso un'assemblea aperta."
In questi giorni in Italia si stanno verificando avvenimenti passati sotto silenzio. Tv e giornali non parlano delle proteste studentesche e delle occupazioni che hanno coinvolto diversi Atenei italiani.
Il movimento è partito da Pisa arrivando a Roma, Bologna, Torino, Genova, Firenze, Cosenza, città in cui sono state occupate aule, sedi di rettorato e sono state organizzate perfino lezioni di piazza e notti bianche.
Causa della mobilitazione sono il ben noto DDL Gelmini e il DDL Aprea di cui, tuttavia, la maggior parte degli studenti ignora i punti salienti.
Data la scarsa informazione pubblica, la nostra iniziativa è finalizzata a un’informazione libera e alternativa.
In breve le proposte del governo sono:
taglio, nel prossimo triennio, di circa UN MILIARDO E CINQUECENTO MILIONI DI EURO di fondo di finanziamento ordinario;
limitazione del TURN OVER AL 20 % delle unita del personale, vale a dire per 10 che vanno in pensione, 2 trovano lavoro;
trasformazione delle scuole e delle Università pubbliche in fondazioni di diritto privato, azione che porterà a un innalzamento sproporzionato delle tasse, compromettendo il diritto allo studio;
cancellazione dell’obbligo scolastico fino a 16 anni;
torna il voto in condotta;
torna il maestro unico alle elementari;
dall’attuazione del decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;
Come studenti pretendiamo l’accesso al sapere libero e garantito a tutti, mentre i provvedimenti del governo penalizzano soprattutto le scuole e le Università del Sud.
PERTANTO LA PROTESTA SI DEVE ESPANDERE ANCHE NELLE SCUOLE IN MODO TALE DA POTER RACCOGLIERE LA PIù AMPIA ADESIONE.
A QUESTO PROPOSITO L’UNIONE DEGLI STUDENTI HA INDETTO UNA MOBILITAZIONE NEI GIORNI 21-22-23 DI OTTOBRE IN TUTTE LE SCUOLE ITALIANE.
NON RIMANERE IMPASSIBILE DI FRONTE TUTTO QUESTO…ORA O MAI PIù DOBBIAMO COMBATTERE!!!
FAI VIAGGIARE QUESTO VOLANTINO DI MANO IN MANO, TUTTI DEVONO ESSERE CONSAPEVOLI CHE LE CONSEGUENZE DI QUEST’AZIONE POLITICA SARANNO DEVASTANTI:
UN PAESE CHE TAGLIA I FONDI ALLLA CULTURA è UN PAESE CHE INNEGGIA ALL’IGNORANZA E ALLA SOTTOMISSIONE SUPINA!!!
LOTTIAMO UNITI IN DIFESA DEI NOSTRI DIRITTI: ORA O MAI Più!!!!!
Studenti Incazzati