martedì 4 novembre 2008

PROSSIME MOBILITAZIONI INDETTE DALL' UDS

Dopo le grandissime mobilitazioni dell'ultimo mese l'onda nelle scuole non si ferma. E' importante continuare la nostra lotta sia contro i provvedimenti del Governo (decreto 137, legge 133 e ddl Aprea) sia per praticare dal basso il vero cambiamento della scuola, autoriformando con i contenuti e con le proposte.


Mobilitazione sui territori il 7 novembre:
Per questo siamo convinti sia necessario invadere di nuovo le piazze. In tutti i territori, costruire mobilitazioni, azioni, notti bianche, manifestazioni tese a dimostrare la nostra più netta contrarietà a chi pretende di decidere sul nostro futuro senza interpellarci. Il governo approvando i provvedimenti a lungo contestati ha commesso un atto di gravissima irresponsabilità per questo dobbiamo far sentire ancora di più la nostra voce. Sono ancora molti i disegni di distruzione della scuola pubblica che il governo vuole mettere in atto come l'abbassamento delle ore di lezione per tutti gli indirizzi (cioè meno scuola) e il ddl Aprea che vuole trasformare le scuole in fondazioni private con addirittura il consiglio d'amministrazione.


Mobilitazione nazionale degli studenti medi a Roma il giorno 14 Novembre: Il 14 novembre ci sarà lo sciopero dell'Università. La battaglia per una conoscenza di tutti e per tutti passa attraverso l'unità tra il movimento degli studenti medi ed universitari nonché con tutti gli attori delle comunità scolastiche che si sono mobilitati nell'ultimo mese (genitori, docenti, etc). Per questo dovremmo essere presenti il giorno 14 novembre a Roma con un grande spezzone degli studenti e delle studentesse delle scuole superiori che dimostri la nostra volontà di generalizzare il conflitto e imporre a tutti il paese la necessità di invertire la rotta in merito alle politiche su istruzione e formazione. Siamo convinti, inoltre, che sia necessario trovare con gli universitari un'unità di lugo periodo, per questo dobbiamo intensificare il confronto anche attraverso momenti assembleari congiunti.


Settimana di Mobilitazione internazionale del 17 novembre:
Il 17 novembre da anni è la giornata di mobilitazione internazionale degli studenti, per questo costruiremo un'intera settimana di agitazione nelle scuole dove costruire dal basso la scuola che vogliamo, lo slogan di quest'anno è “Io voglio sapere”, per costruire dal basso pratiche di autoformazione e riappropriazione della didattica. Faremo quindi un'intera settimana di percorsi tematici, parleremo di attualità, di precarietà, di conoscenza, di come liberare il sapere dalla privatizzazione del mercato. Sarà anche l'occasione per promuovere un grande consultazione dal basso sui provvedimenti della Gelmini nonché per chiedere agli studenti e alle studentesse quale scuola vogliamo costruire. La consultazione ha l'obiettivo di dare voce a chi la scuola la vive, incrementare la democrazia dei processi decisionali, campestata in un modo scandaloso dai ministri Gelmini e Tremonti. Riprenderemo la parola, la stessa che la Gelmini ci ha tolto a botta di decreto legge.



Per il vero cambiamento della scuola – Riprendiamoci le nostre scuole!

Siamo un movimento che non accetta lo stato delle cose, che ripudia un modello di scuola obsoleto e incapace di cogliere le sfide del presente. Vogliamo cambiare la scuola dal basso perchè pensiamo i provvedimenti legislativi degli ultimi anni si inseriscono in un quadro di regressione sociale e civile del nostro paese. Per questo vogliamo mettere in discussione una didattica nozionistica e trasmissiva, a favore di una didattica cooperativa e condivisa, che parli di attualità, di un sapere davvero capace di emanciparci, di una scuola realmente democratica, laica, pluralista e laboratorio delle diversità. Vogliamo una scuola che sia al centro della produzione culturale dei territori, scuole aperte al pomeriggio dove produrre cultura aperta a tutti.

La cultura è l'unica arma che abbiamo contro le ingiustizie del nostro tempo, usiamola!

giovedì 30 ottobre 2008

28 Ottobre: Occupate le Facoltà dell'Unical


Un fiume in piena.
Così appariva l'Aula Magna dell'Università della Calabria nella mattinata di oggi (Martedì 28 ottobre). L'affluenza massiccia di studenti, ricercatori, docenti e precari dell'Ateneo, nel luogo convenuto per lo svolgimento dell'Assemblea odierna, ha reso necessario lo spostamento dell'incontro nel piazzale antistante le segreterie, dove è stato allestito in tutta fretta un palco mobile su un autocarro. Straordinario il livello di partecipazione, stimato attorno alle 3000 presenze tra tutte le persone che sostavano nei piazzali, sui viali di accesso e su entrambi i piani del ponte dell'Università.
Sulla spinta dell'entusiasmo generale e della voglia di partecipare i manifestanti, ad Assemblea conclusa, si sono ritrovati in corteo lungo il ponte. Durante il percorso sono nate spontanee e temporanee forme di occupazione dell'Ateneo. Alle ore 17:00 si sono tenute, contemporaneamente in ogni Facoltà, delle Assemblee libere ed autonome promosse direttamente dagli studenti utili a stabilire le forme di protesta da adottare a partire dalla giornata di domani. Ogni Facoltà decide in maniera autonoma, sebbene ci sarà un coordinamento generale, le modalità con cui esprimere il proprio dissenso contro i provvedimenti del Governo.
Allo stato attuale delle cose questa è la situazione scaturita dalle Assemblee :


FACOLTA' DI INGEGNERIA: Presidenza di Facoltà OCCUPATA. Assemblea permanente in Aula A (Cubo 40/c) ogni giorno a partire dalle ore 9:00.

FACOLTA' DI ECONOMIA: Presidenza di Facoltà e Aula Consolidata 1 OCCUPATE. Nella giornata di domani, ore 11:00 ci sarà una riunione nella Consolidata 1.

FACOLTA' DI SCIENZE POLITICHE: Aula Capannone G4 OCCUPATA.

FACOLTA' DI LETTERE E FILOSOFIA: Aula Filol.8 (già cogestita) OCCUPATA.

All'interno di questi spazi, temporaneamente occupati, si terranno le lezioni, i seminari e i laboratori di "didattica alternativa".
Il Comitato Unical sostiene e partecipa alla mobilitazione studentesca, preparandosi ad organizzare un movimento di massa in vista delle prossime ed imminenti manifestazioni nazionali. In particolare quella del 14 Novembre.


SCIOPERO 30 OTTOBRE: STUDENTI E LAVORATORI UNITI

ROMA (Reuters) - Studenti, insegnanti e genitori hanno manifestato a Roma, Milano, Torino e in molte altre città contro la legge Gelmini, nel giorno di sciopero nazionale della scuola indetto da Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals.

Nelle intenzioni degli organizzatori lo sciopero odierno sarebbe dovuto avvenire prima del voto finale di conversione del decreto Gelmini al Senato, ma l'opposizione - che ieri, Udc compresa, ha votato compatta contro il decreto - ha accusato la maggioranza di aver stretto il calendario dei lavori in aula proprio per battere sul tempo i sindacati.

A Roma gli organizzatori parlano di 800.000 partecipanti, provenienti da tutta Italia. La Questura non fornisce stime, ma nel corso della mattinata, oltre al corteo principale da piazza della Repubblica a piazza del Popolo, ne ha autorizzati altri due: uno da via Nazionale, l'altro da via Cavour.

Il corteo principale è partito alle 9.30, e si è snodato per le vie del centro fino a piazza del Popolo, dove il leader della Cgil Guglielmo Epifani ha chiuso gli interventi.

Lo striscione di apertura del corteo, che riportava le cinque sigle sindacali che hanno indetto lo sciopero, recitava "Uniti per la scuola di tutti". Era seguito dai bambini con un altro striscione su cui erano disegnati quattro bimbi che si tengono per mano - un nero, un cinese, un indiano e un bianco - tra fiori e farfalle e la scritta "Lui è mio amico".

Alcuni pullman diretti a Roma per la manifestazione, hanno detto gli organizzatori dal palco di piazza del Popolo, sono rimasti bloccati e le persone a bordo hanno improvvisato una manifestazione sull'Anagnina.

A Milano un corteo è partito da largo Cairoli diretto a piazza Duomo, mentre a Torino i manifestanti sono partiti da piazza Albarello verso piazza Castello.

EPIFANI: UN MILIONE IN PIAZZA IN TUTTA ITALIA

"Avremo in piazza un milione di persone in tutta Italia", ha commentato Epifani a proposito delle manifestazioni che si sono svolte nel Paese.

"Oggi voi state segnando una giornata memorabile, non solo per la scuola ma per il futuro del Paese e della democrazia", ha detto Epifani dal palco di piazza del Popolo.

"Come si spiega che siamo l'unico Paese con la crisi dove si tagliano 8 miliardi (di euro nella formazione)? ... (Il candidato democratico alla Casa Bianca Barack) Obama ha detto che farà 20 miliardi (di dollari) di investimenti nella scuola", ha aggiunto il leader sindacale.

"Noi siamo dalla parte della sfida riformatrice... Qui non ci sono fannulloni. Noi non abbiamo niente a che fare con le baronie e non le abbiamo mai volute, ma con i tagli voi non le combattete", ha detto Epifani rivolto al governo, per concludere che "la scuola è grande maestra di pace".

Tra gli esponenti politici presenti alla manifestazione romana, il leader del Pd Walter Veltroni.

"Il tentativo di radicalizzazione (va) respinto e tutti devono fare la loro parte", ha detto Veltroni commentando gli scontri di ieri a Roma tra studenti di destra e di sinistra, nei quali sono rimasti feriti in modo lieve alcuni agenti e in seguito ai quali le forze dell'ordine hanno arrestato due persone e ne hanno denunciate altre quattro.

Il leader del Pd ieri ha annunciato l'iniziativa referendaria, dopo che l'Italia dei Valori aveva già suscitato l'entusiasmo dei ragazzi di piazza Navona con la proposta di continuare la lotta anti-Gelmini col referendum.

"I cittadini stanno partecipando con la ferma volontà di non farsi mettere i piedi sopra da una legge che si è preoccupata soltanto di recuperare risorse finanziarie ai danni di un settore come la scuola che è il futuro dei giovani e dei ragazzi", ha commentato il leader dell'IdV Antonio Di Pietro.

"NON CADIAMO NEL TRANELLO"

Lotta Studentesca, formazione giovanile di Forza Nuova, fa sapere in una nota di stare "manifestando e scioperando in tutta Italia contro la legge Gelmini, e lo stiamo facendo anche con la sinistra".

"Noi studenti vogliamo restare uniti, e non cadiamo nel tranello approvato dal Governo che ci vorrebbe vedere in faida tra noi. Continuano pacificamente le occupazioni da noi promosse: la protesta proseguirà ad oltranza, e manterremo la linea del non accettare provocazioni da nessuno", prosegue la nota.

Intanto per le due persone fermate negli scontri di ieri a Roma - un 19enne di destra e un 34enne di sinistra - stamani sono stati convalidati gli arresti, come riferiscono fonti giudiziarie. I due sono stati rilasciati, ma verranno processati per direttissima il 17 novembre davanti al giudice monocratico.

COMMISSIONE UE: CONFIDIAMO IN AUTORITA' ITALIANE

Riguardo agli scontri di ieri e alle polemiche sul fatto che le forze dell'ordine, di fronte alle cariche di gruppi di destra, in un primo tempo non sarebbero intervenute, consentendo inoltre l'accesso in piazza Navona di un camioncino carico di bastoni e spranghe, oggi è arrivata la reazione della Commissione Europea.

"Confidiamo pienamente nelle autorità italiane perché facciano chiarezza su questi eventi che sono assolutamente deplorevoli. Comunque è prevalentemente una questione interna", ha detto oggi in un briefing il portavoce della Commissione.

Il contestato provvedimento approvato ieri in via definitiva, che prende il nome dalla ministro dell'Istruzione Mariastella Gelmini, accorpa misure di vario tipo. Per esempio punta a contenere il costo dei libri di testo scolastici, stabilendo che essi dovranno durare almeno cinque anni, e insieme reintroduce la vecchia figura del "maestro unico" o "prevalente", affiancato da quelli di religione e di inglese.

Sono già tornati, intanto, i voti espressi in numero, coi decimi, e col 5 in condotta si rischia la bocciatura. Si studierà l'educazione civica. Ma viene bloccato anche il turn over degli insegnanti che vanno in pensione, con la scomparsa di 87mila posti in tre anni.

Intanto si attende ora il piano sull'università, che ieri il ministro dell'Istruzione ha detto di voler presentare entro una settimana.

Da giorni il mondo dell'università protesta contro i tagli previsti per gli atenei in buona parte dalla legge 133, la manovra finanziaria triennale dello scorso agosto, chiedendo in particolare il ritiro degli articoli 16 e 66 sulla possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni, sui tagli al fondo per il finanziamento ordinario delle università e sul blocco del turnover del personale.

mercoledì 29 ottobre 2008

Scuola, decreto Gelmini è legge ma protesta non si ferma




ROMA (Reuters) - Mentre, come previsto, oggi il Senato ha approvato definitivamente il contestato decreto Gelmini sulla scuola, le proteste degli studenti non si fermano, e ora medi e universitari pensano ad organizzare una manifestazione al Quirinale, per chiedere al Capo dello Stato di non firmare la legge, mentre il partito di Antonio Di Pietro annuncia un referendum abrogativo.

La ministro Maria Stella Gelmini ha invece commentato, con un secco comunicato, che "La scuola cambia. Si torna alla scuola della serietà".

Il sit in degli studenti "in difesa della scuola pubblica" a piazza Navona - cominciato ieri, poi interrotto per il nubifragio che si è abbattuto sulla Capitale e ripreso stamattina - è esploso in un boato dopo che stamattina l'aula di Palazzo Madama ha detto sì con 162 voti favorevoli, 134 contrari e tre astenuti, alla conversione del decreto in legge.

Proteste si sono svolte anche in altre città: a Milano ci sono stati momenti di tensione tra studenti e polizia ma senza serie conseguenze, a Firenze due cortei spontanei hanno bloccato la circolazione delle auto nel centro, e cortei si sono svolti a Napoli.

A Roma alcune migliaia di ragazzi, tra la curiosità dei turisti che di solito affollano piazza Navona, hanno ritmato "buffoni, buffoni" e il classico slogan di tutte le stagioni di protesta, "Se non cambierà, lotta dura sarà".

Dopo il voto, una delegazione di senatori del Pd e dell'Italia dei Valori è scesa per incontrare gli studenti in piazza, sotto l'occhio delle tv ma anche di decine di agenti di polizia in tenuta antisommossa.

Anna Finocchiaro, capogruppo Pd al Senato, ha detto che la battaglia contro il decreto proseguirà davanti alla Corte Costituzionale, mentre il capo dei senatori dell'Idv, Felice Bellisario, ha promesso agli studenti di continuare la lotta, "se servirà, anche con un referendum abrogativo", suscitando applausi entusiasti.

Dopo che alla Camera il governo ha imposto la fiducia sul decreto, al Senato la maggioranza ha bocciato compattamente tutti gli emendamenti dell'opposizione.

FORSE PROTESTA AL QUIRINALE. DOMANI SCIOPERO NAZIONALE

Ma gli studenti anti-Gelmini sembrano determinati a giocare un'altra carta, prima dell'eventuale ricorso al referendum, con l'appello diretto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Sciolto il sit in, parte dei manifestanti di piazza Navona si è messa in marcia, in un corteo improvvisato, verso l'ateneo della "Sapienza", dove si terrà un'assemblea per decidere come proseguire la protesta, dopo il voto di Palazzo Madama, e mentre la ministro Gelmini annuncia che entro una settimana presenterà anche il suo piano sull'Università.

E in molti, dicono gli stessi studenti vorrebbero organizzare nei prossimi giorni una manifestazione al Quirinale, per sollecitare l'intervento del capo dello Stato, che nei giorni scorsi aveva chiesto il dialogo sulla riforma.

Domani, intanto, a scendere in piazza a Roma saranno i sindacati, con una manifestazione unitaria contro il decreto - ormai divenuto legge - Gelmini.

Nelle intenzioni degli organizzatori lo sciopero del 30 ottobre sarebbe dovuto avvenire prima del voto finale del Senato, ma l'opposizione - che oggi, Udc compresa, ha votato compatta contro il decreto - ha accusato la maggioranza di aver stretto il calendario dei lavori in aula proprio per battere sul tempo i sindacati.

SCONTRI IN PIAZZA TRA GIOVANI DI DESTRA E DI SINISTRA

Intanto, stamattina, dopo il voto del Senato, studenti e giovani appartenenti a un gruppo di estrema destra e loro coetanei militanti di centri sociali si sono scontrati in piazza Navona, e la polizia, intervenuta per sedare le violenze, ha fermato 11 persone.

I due gruppi - aderenti del Blocco Studentesco e militanti di due centri sociali romani dell'area "antagonista", dicono testimoni - si sono affrontati con fumogeni e bastoni, danneggiando anche i tavolini di un bar.

Alcuni testimoni dicono che gli scontri sono iniziati quando i giovani del Blocco Studentesco hanno tentato di aprirsi uno spazio all'interno della manifestazione, e alcune foto li ritraggono mentre impugnano bastoni con entrambe le mani.

La polizia, intervenuta per sedare le violenze, ha reso noto di aver fermato 11 giovani, tutti militanti di estrema destra, la cui posizione viene ora vagliata presso il commissariato Trevi.

Negli scontri, ha detto un funzionario della Questura, sono rimasti feriti, ma in modo lieve, un ispettore e due agenti.

Gli scontri, terminati quando la polizia è intervenuta in forza in piazza, non hanno provocato feriti né contusi.

Poche decine di minuti prima, un altro scontro analogo nella vicina piazza delle Cinque Lune, aveva provocato il ferimento, seppure lieve, di due giovani.

Non è la prima volta che nelle manifestazioni di questi giorni si verificano scontri interni tra i dimostranti. Alle proteste partecipano infatti anche giovani di estrema destra, che contestano la riforma Gelmini e il governo, ma che incontrano l'ostilità di altri gruppi di studenti.

E stamattina la Rete degli Studenti, il "sindacato" di medi e universitari vicino al centrosinistra, ha condannato "chi ha cercato di trasformare la piazza in un teatro di guerra".

"Le forze dell'ordine sono intervenute su richiesta dei manifestanti che volevano proseguire pacificamente quando la situazione, già tesa dalla mattinata, stava precipitando", dice un comunicato.

CHE DICE LA RIFORMA GELMINI

Il contestato provvedimento che prende il nome dalla ministro accorpa misure di vario tipo. Per esempio punta a contenere il costo dei libri di testo scolastici, stabilendo che essi dovranno durare almeno cinque anni, e insieme reintroduce la vecchia figura del "maestro unico" o "prevalente", affiancato da quelli di religione e di inglese.

Torneranno i voti espressi in numero, coi decimi, e col 5 in condotta si rischierà la bocciatura. Si studierà l'educazione civica. Ma sarà bloccato anche il turn over degli insegnanti che vanno in pensione, con la scomparsa di 87mila posti in tre anni.

La legge non parla in modo specifico del tempo pieno, ma dato che l'orario del "maestro unico" sarà di 24 ore settimanali, in molti - soprattutto le famiglie dove entrambi i genitori lavorano - temono che questo significherà una riduzione degli orari di presenza a scuola, o un aumento delle attività a pagamento. Il premier Berlusconi ha però assicurato che con le nuove norme sarà invece possibile estendere il tempo pieno, utilizzando meglio gli insegnanti.

Il provvedimento destina anche 20 milioni di euro all'edilizia scolastica, ma riduce complessivamente la spesa per la scuola elementare di 7,8 miliardi di euro, pur promettendo di impiegare il 30% di questa somma per premiare i docenti più meritevoli.

Da giorni, intanto, protesta anche il mondo dell'università, contro i tagli previsti per gli atenei in buona parte dalla legge 133, la manovra finanziaria triennale dello scorso agosto, chiedendo in particolare il ritiro degli articoli 16 e 66 sulla possibilità per le università di trasformarsi in fondazioni, sui tagli al fondo per il finanziamento ordinario delle università e sul blocco del turnover del personale.

martedì 28 ottobre 2008

DOMANI VOTO AL SENATO: anche Famiglia Cristiana e i rettori italiani contro il decreto Gelmini


Domani, al Senato, sarà l’ora del voto finale per il decreto Gelmini. Ma, intanto, in strada infuria la protesta. Le occupazioni si moltiplicano, gli studenti affollano i cortei e sotto le finestre di palazzo Madama aumenta il numero di chi chiede lo stop del decreto.

Gli studenti però non sono soli. Il PD chiede il ritiro del decreto e la creazione di un tavolo di discussione con il mondo dell’istruzione. Walter Veltroni, in un’intervista a Repubblica, parla infatti del decreto Gelmini come una “riformetta” che è ben lontana “da quel grande disegno di innovazione, fondata su pari opportunità e merito, di cui il sistema formativo italiano avrebbe bisogno". "Invece di minacciare la polizia - dice ancora il segretario del PD - sarebbe giusto ritirare il decreto e sedersi a discutere, con una scadenza definita, con il mondo della scuola".

Al coro che si leva dagli atenei e dalle scuole, si aggiunge anche la voce di Famiglia Cristiana.“Il bene della scuola, ma anche del Paese, - scrive il periodico dei Paolini - richiede la sospensione o il ritiro del decreto Gelmini”. Studenti e professori, continua il settimanale, “hanno seri motivi per protestare” contro una legge che più che “riforma della scuola” dovrebbe chiamarsi “contenimento della spesa”, approvata per giunta “a colpi di decreti, senza dibattito e un progetto pedagogico condiviso da alunni e docenti”.

“Un Paese in crisi – scrive ancora la rivista cattolica - trova i soldi per Alitalia e banche: perché non per la scuola?” Per Famiglia Cristiana, insomma, i 'seri motivi per protestare' non sono per il voto in condotta o il grembiulino, ma per i tagli indiscriminati che “colpiscono il cuore pulsante di una nazione”.

Un cuore il cui battito rischia di soccombere sotto la marcia serrata che il governo ha imposto al provvedimento. Prima il passaggio “blindato” dalla fiducia alla Camera. Poi l’azzeramento del dibattito al Senato, dove domani potrebbe ricevere l’ultimo ok. Nessuna modifica al testo originale, nessuna apertura all’opposizione. Nemmeno un orecchio teso alle richieste che, con forza e determinazione, salgono dagli studenti.

Il risultato è che molti atenei rimangono occupati o in mobilitazione. Ad Ancona oggi si prevedono nuove azioni dimostrative in segno di protesta. A Cagliari l`Udu e altre associazioni studentesche proseguono l`autogesione della facoltà di Lettere. A Brindisi, polo dell`Ateneo di Lecce, un corteo di auto partirà dalla Cittadella e arriverà in piazza Santa Teresa dove si terrà un sit-in di protesta di universitari e studenti delle scuole medie superiori. A Cosenza ci sarà un`Assemblea d`Ateneo del 'Comitato Unical', mentre a Perugia l`Udu Perugia oggi ha organizzato un corteo itinerante che finirà con un`assemblea d`Ateneo. Assemblea d'ateneo anche a Potenza e a Pavia, dove si terrà anche una 'Serata contro la 133'. A Torino i giovani di Azione universitaria annunciano di aver occupato il rettorato dell'università e si preparano contestazioni al ministro Mariastella Gelmini, attesa oggi in città.

A Roma una manifestazione di studenti delle scuole superiori della capitale è partita poco dopo le ore 10 da piazza della Repubblica per raggiungere, dopo essere passata dalla Città universitaria, il Senato. Il corteo, come nei giorni scorsi, ha raggiunto piazza Navona e per poi protestare contro il governo sotto le finestre di palazzo Madama, dove erano già presenti gruppi di studenti.

Nella Capitale proseguono poi le occupazioni di istituti e assemblee negli atenei, mentre la facoltà di Studi orientali della Sapienza terrà oggi alcune lezioni all'aperto in Piazza Farnese. Verso le 13.30 è partito dalla Sapienza il corteo diretto al Senato, dove si terrà un presidio di protesta cui parteciperanno anche i Cobas. Attiva anche l’Università di Roma Tor Vergata che a partire da ieri ha organizzato cortei e assemblee a Lettere, Ingegneria e Medicina.

Accanto agli studenti ci sono anche alcuni rettori che hanno annunciano addirittura le dimissioni. Lo ha fatto Il rettore Francesco Profumo che ha messo sul tavolo della discussione e delle proteste che agitano le università italiane tutto il peso e il prestigio di uno dei più accreditati atenei d`Europa, il Politecnico di Torino: “Se il governo non cambierà strada, convocando i rettori, ritirando tagli insostenibili a aprendo la via a una seria riforma delle università – si legge nell’intervista rilasciata a La Stampa - non potrò che dimettermi, insieme agli altri rettori italiani. Ne abbiamo parlato, siamo tutti d`accordo”.

Anche Enrico Decleva, “magnifico” della Statale di Milano e presidente della Conferenza dei rettori, conferma: “Non potremo fare altro. La Finanziaria infligge alle università un colpo mortale”.

sabato 25 ottobre 2008

SERVIZI TG SULL' OCCUPAZIONE

Dopo le foto, posto i video dei servizi che i tg hanno mandato in onda in questi giorni.
Ringrazio Riccio per il montaggio video...



FOTO OCCUPAZIONE


Cari lettori, stamattina è terminata con successo l'occupazione del Liceo Scientifico "Pitagora: infatti ci riteniamo soddisfatti delle nostra iniziativa poichè abbiamo esteso la nostra protesta in molte scuole dell'interland cosentino. Inutile dire che anche se anche la nostra occupazione è finita, noi non smetteremo di protestare. Vi terrò aggiornato per le prossime mobilitazioni...
Come promesso, pubblico le foto della nostra impresa!!!































venerdì 24 ottobre 2008

LETTERA DELL'UDS ALLA GELMINI

Di Esecutivo nazionale [Uds Nazionale]

24-10-2008, 14:39

Questa mattina il ministro Gelmini ha iniziato le consultazioni delle associazioni studentesche sui decreti 133 e 137. La delegazione dell'Unione degli Studenti è appena uscita dalla consultazione con il Ministro Mariastella Gelmini. All'appuntamento era presente anche Valentina Aprea. Durante l'incontro gli studenti dell'UDS hanno consegnato la lettera rifiutando di sedersi al tavolo e hanno discusso con il Ministro la possibilità che i decreti vengano ritirati. Il ministro ha temporeggiato e invitato nuovamente gli studenti a leggere i suoi decreti, dando ancora una volta prova di sottovalutare l'analisi del movimento studentesco e la serietà delle associazioni con le quali ha appena cominciato la consultazione. Mariastella Gelmini non sembra quindi intenzionata a prendere seriamente gli incontro che ha appena iniziato, dimostrando ancora una volta l'approccio di questo governo nei confronti degli studenti e delle forze sociali del paese. L'UdS ha ribadito che non ci potrà essere nessun tavolo di discussione se non verrà prima ritirato il decreto 137. Queste consultazioni fittizie sono l'ennesimo tentativo del governo di imbonire l'opinione pubblica. Ecco la lettera:



Roma 24/10/2008

Egr. Ministro

Ci sentiamo costretti a manifestare tutto il nostro malessere per il metodo da Lei usato per questo tardivo, fittizio e strumentale giro di consultazioni. E' da mesi che chiediamo la regolare convocazione del Forum delle associazioni e in più occasioni abbiamo chiesto di essere ricevuti senza né successo né sensibilità da parte Sua.

Prendiamo le distanze, quindi, da un metodo che strumentalmente mira a delegittimare il grande dissenso maturato nei confronti del d.l. 137/08 e della legge 133/08 da tutto il mondo dell'istruzione, dalle scuole elementari alle università. L'UdS è dentro questo movimento, lo sostiene ed è profondamente convinta che l'unico vero segnale di distensione sia solo ed esclusivamente l'immediato ritiro dei suddetti provvedimenti, per aprire solo dopo un tavolo di discussione profonda sulle politiche che per primi rivendichiamo per un cambiamento reale di scuola e università.

Sarebbe estremamente dannoso se il Ministro dell'istruzione, invece di prendere atto di un processo di mobilitazione ampio, plurale e democratico continuasse in modo demagogico a voler far credere all'opinione pubblica che la maggior parte degli studenti e delle studentesse sia della Sua stessa idea.

Egregio Ministro, non è così. Ci hanno dipinto come fannulloni, bamboccioni e presuntuosi, come un movimento strumentalizzato dai partiti, fomentato da estreme fazioni. Nulla di più falso.

Per questo continueremo a mobilitarci fin quando il decreto 137/08 non sarà ritirato. Il ritiro di questo provvedimento rappresenterebbe per noi un atto di grandissima responsabilità istituzionale, un atto di enorme consapevolezza del fatto che le scuole non sono riformabili se non attraverso un coinvolgimento dal basso di chi vive questi luoghi.

Vista la sollecitazione di riportare il merito delle questioni, riteniamo:

Distruttivo il taglio di circa 8 miliardi di Euro entro il 2012 che, attuato in linea con il piano programmatico del Governo (atto 36), influirà negativamente sull'organizzazione delle istituzioni scolastiche, aumentando il rapporto docente/studenti e diminuendo il monte ore settimanali per tutti gli indirizzi. Meno risorse umane ed economiche significa meno attività extra-scolastiche, laboratoriali e più in generale una più bassa qualità della didattica. Rivendichiamo, invece, un maggiore investimento sull'edilizia scolastica con un piano straordinario di 5 Miliardi di Euro in 10 anni per la messa in sicurezza degli edifici scolastici. Un piano di intervento straordinario, tramite una legge nazionale sul diritto allo studio, per assicurare a tutti la possibilità di accedere ai livelli più alti dell'istruzione.

Un gravissimo errore l'eliminazione di fatto dell'obbligo d'istruzione a 16 anni, prevedendo la possibilità anche a soli 14 anni di intraprendere percorsi professionalizzanti, che non garantiscono la qualifica di diploma completo, valevole anche per l'accesso all'università. Proponiamo invece, in linea con alcuni sistemi scolastici europei il progressivo innalzamento dell'obbligo scolastico a 18 anni.

La presentazione del decreto 137, un atto autoritario. Siamo contro la reintroduzione del voto di condotta senza la garanzia che lo stesso non sia usato contro la nostra libertà di espressione e manifestazione. Lo statuto degli studenti già prevede, per i casi di bullismo, l'allontanamento fino alla fine dell'anno. Siamo solidali con il movimento delle scuole elementari che è contro la reintroduzione del maestro unico e la riduzione del tempo pieno. Non consideriamo sostanzialmente incisivo l'intervento in merito a cittadinanza e costituzione, a fronte di una mancanza di un monte ore specifico e una copertura finanziaria. Proponiamo invece, un serio potenziamento della partecipazione studentesca, con un ampliamento dello Statuto degli Studenti e dell'ex DpR 567/96, fondamentale provvedimento che troppo spesso viene disatteso nelle scuole. Serve quindi un potenziamento del ruolo attivo degli studenti e delle studentesse all'interno delle comunità scolastica, per questo chiediamo un potenziamento della Direzione per lo Studente, fondamentale strumento di contatto tra il ministero e la progettualità studentesca.

Necessario l'ampliamento delle convenzioni della Carta “Io Studio”, che al momento non ha ancora un dispositivo legislativo di appoggio. Questo provvedimento è frutto di un lungo lavoro che ha visto coinvolte le organizzazioni studentesche, lo riteniamo un provvedimento fondamentale per garantire un maggiore accesso e fruibilità della cultura nel nostro paese.

Siamo contrari al numero chiuso per l'università, un sistema che crea gravi discriminazioni tra gli studenti e le studentesse del nostro paese. Siamo convinti che il merito sia tutt'altro e cioè la possibilità di garantire un vero diritto allo studio e pari opportunità in un sistema didattico di qualità. Chiediamo l'abrogazione immediata della legge che istituisce il numero chiuso.

E' imprescindibile dare un segnale di onestà e riconoscere gli errori fatti ritirando il decreto legge 137/08 e la legge 133.

Saremo in piazza insieme a tutto il movimento universitario, degli studenti medi, dei lavoratori e delle lavoratrici della conoscenza il giorno 30 ottobre, in occasione dello sciopero generale della scuola.

Stiamo continuando a promuovere in modo del tutto pacifico, senza mai negare il diritto allo studio, forme di protesta che mirano alla sensibilizzazione di tutto il paese contro questi provvedimenti.

Questa non è una protesta ideologizzata, è una protesta che parla del nostro presente e futuro, che parla di noi stessi e delle nostre vite, della possibilità di avere una conoscenza al centro degli investimenti pubblici, motore di un positivo cambiamento del nostro paese.

In una fase di crisi globale dell'economia e delle relazioni sociali, non saremo noi a pagare la crisi!

L'Unione degli Studenti

mercoledì 22 ottobre 2008

LICEO SCIENTIFICO PITAGORA OCCUPATO

Salve a tutti,
sono contento di annunciarvi che dopo difficoltà e scontri la mia scuola (Liceo Scientifio "Pitagora"di Rende) è UFFICIALMENTE OCCUPATA!!! Ebbene si, proprio sull'orlo di "gettare la spugna" siamo riusciti a farci sentire grazie alla partecipazione di buona parte dell'istituto.
L'accaduto è stato riportato anche dall' Ansa , dal Corriere della sera, Repubblica e molti altri giornali:

"Proseguono e si intensificano le proteste degli studenti calabresi contro la riforma Gelmini. A Rende gli studenti del liceo scientifico Pitagora hanno occupato la loro scuola. Lo hanno reso noto loro stessi in un comunicato, precisando che si tratta di una "manifestazione pacifica, non attuata contro la scuola ma contro l'istituzione stessa, in questo caso nelle vesti del ministro Gelmini".

"La decisione è stata presa per due motivi: "il primo è concordante con le manifestazioni che stanno avvenendo nei licei di tutta Italia; il secondo, poiché alla richiesta di autogestione, nonostante sia stata organizzata nei minimi dettagli, è stata data una riposta negativa senza alcuna possibilità di trovare un punto di incontro". Al liceo scientifico di Catanzaro, invece, gli studenti hanno deciso per l'autogestione che proseguirà per tre giorni. Oggi, infine, a Reggio Calabria, in preparazione della manifestazione di protesta contro il decreto Gelmini, il collettivo studentesco "ad alta voce" del liceo scientifico "Leonardo Da Vinci" e gli studenti dello scientifico "Alessandro Volta", con la partecipazione di rappresentanze degli altri istituti cittadini, hanno promosso un'assemblea aperta."



"Sul fronte universitario, come fa sapere l'Unione degli Studenti, è fitto il calendario delle manifestazioni, in vista anche della manifestazione nazionale del 14 novembre, praticamente in tutta Italia: da Catania all'Aquila, da Perugia a Reggio Calabria e Catanzaro, e poi ancora previste assemblee anche a Napoli, Roma, Firenze, Bologna, Teramo e Macerata. In fermento anche gli studenti delle medie superiori: a Rende, Cosenza, gli studenti del liceo scientifico Pitagora hanno occupato la scuola. Al liceo scientifico di Catanzaro, invece, gli studenti hanno deciso per l'autogestione che proseguirà per tre giorni, mentre a Reggio Calabria, assemblea aperta degli studenti dei licei Leonardo Da Vinci e Alessandro Volta. Cortei di studenti di scuole medie superiori si stanno inoltre svolgendo a Roma, in due zone diverse della capitale."

fonti: http://www.corriere.it/cronache/08_ottobre_22/studenti_proteste_occupazioni_decreto_gelmini_87e6a5f0-a02b-11dd-bdbb-00144f02aabc.shtml

http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/scuola_e_universita/servizi/scuola-2009-2/torino-occupata/torino-occupata.html


http://www.siciliainformazioni.com/giornale/cronaca/32485/scuola-allarga-protesta-degli-studenti-occupato-liceo-rende.htm


Beh che dire...ora mi vado a preparare lo zaino con le provviste per la notte...
Appena torno pubblichero qualche immagine o video della nostra protesta!!!

Edit: FOTO OCCUPAZIONE DISPONIBILI

martedì 21 ottobre 2008

Tagli all'università, 40mila in corteo a FirenzeScontri tra polizia e studenti a Milano: tre feriti

Alla Sapienza occupate quattro facoltà. A Genova lezioni in piazzaA Bologna gli studenti occupano i binari della stazione

ROMA (21 ottobre) - Una giornata di manifestazioni e di scontri, quella di oggi, che ha visto scendere in piazza, ancora una volta, migliaia di studenti di numerosi atenei italiani, per protestare contro i tagli all'Istruzione. Secondo l'Udu (Unione degli universitari) sono stati 100mila gli studenti, i professori e i ricercatori che oggi hanno protestato nelle varie città italiane. «Il dato che emerge dalle assemblee ormai uguale in tutte le manifestazioni locali è la richiesta di abrogazione degli articoli 16 e 66 della legge 133 e l'esigenza di partecipare alla mobilitazione nazionale già lanciata per il 14 Novembre».Scontri a Milano: tre feriti. A Milano al termine dell'assemblea degli Stati generali delle facoltà dell'Università, che si è tenuta questa mattina in via Festa del Perdono, diverse centinaia di studenti hanno dato il via a una manifestazione spontanea. Il corteo, non autorizzato, si è incamminato per le vie del centro, bloccando il traffico. Poi ha raggiunto la stazione delle ferrovie Nord di piazzale Cadorna nel tentativo di occuparla e fermare i terni. All'ingresso dello scalo gli studenti hanno tentato di forzare il blocco delle forze dell'ordine. Ci sono stati scontri poco dopo le 15, quando i manifestanti hanno iniziato a spingere gli agenti, che hanno reagito a colpi di manganello. Il bilancio del tafferuglio è di tre feriti (due alla testa e uno al volto) e tre contusi. Firenze. In 40 mila, per la questura (almeno il doppio per gli organizzatori), gli studenti, i lavoratori e i ricercatori scesi in piazza a Firenze contro i tagli alla scuola. Il corteo è stato organizzato dai sindacati toscani di Flc Cgil, Cisl Università, Fir Cisl, Uil Pa ur, insieme alla rappresentanze degli studenti universitari. I giovani hanno cantato cori come "Tremonti non tagliare, la nostra cultura è da valorizzare" ed esposto striscioni e scritte «Contro la scuola dei padroni», sostenendo che «La ricerca si fa, non si distrugge». Alcuni hanno poi "chiesto l'elemosina" con il tipico cappellino universitario, altri hanno cartelli al collo con scritto "adotta un precario".A Bologna alcune centinaia di studenti dell'Università, dopo aver sfilato in corteo, hanno raggiunto la sede del Rettorato e vi hanno fatto irruzione. Studenti e Collettivi universitari hanno poi raggiunto la stazione ferroviaria e hanno occupato «simbolicamente» il primo binario dello scalo per una decina di minuti. Secondo la Questura, durante l'occupazione temporanea della stazione di Bologna c'è stato anche un lancio di pietre dei manifestanti contro la Polizia.A Genova. Pacifica la manifestazione di Genova, con lezioni condotte dai professori della facoltà di Lettere in strada. Il professore di storia contemporanea Antonio Gibelli ha tenuto il suo corso sulla prima guerra mondiale, spaziando sino a Vittorio Foa e l'assemblea Costituente, nella piazzetta davanti alla biblioteca universitaria in via Balbi. Sopra l'entrata della biblioteca lo striscione: «Contro l'università-fondazione portiamo in piazza la lezione - Facoltà genovese in lotta».Gli studenti incontrano Napolitano. A Roma una delegazione di studenti ha incontrato questa mattina nello studio del Rettore dell'università La Sapienza il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per consegnargli una lettera a nome di studenti, dottorandi e precari della ricerca. Nella lettera, che criticava i tagli del governo alle università, è stato chiesto al presidente di «prendere posizione, affinché il carattere pubblico della formazione non venga definitivamente dismesso». E con l'augurio che il presidente Napolitano «decida da che parte stare» e non abbandoni a se stessi scuola, università e ricerca pubblica. Dopo aver letto la lettera, Napolitano ha parlato con i ragazzi affermando che «ha apprezzato le modalità con cui gli studenti hanno espresso il loro pensiero, ha detto alla delegazione che l'università è una priorità del Paese, ma la sua funzione non è politica, per cui con la sua responsabilità morale risponderà ai ragazzi nei modi consentiti». Roma: alla Sapienza sit-in davanti al Rettorato. Scienze politiche, Lettere, Fisica e Chimica. Queste le quattro facoltà che sono state occupate da centinaia di studenti del primo ateneo romano come forma di protesta contro la legge 133 e i tagli all'università. Gli studenti, che questa notte dormiranno all'interno delle quattro strutture universitarie, spiegano di aver «messo in atto solo una prima forma di protesta, in attesa dell'assemblea di ateneo che si terrà domani alle 14, nella facoltà di Lettere. Qui decideremo come proseguire la protesta in maniera unitaria».In giornata si è svolto un sit-in davanti al Rettorato dell'Università: «Noi la crisi non la paghiamo» hanno urlato tutti in coro, mentre i rappresentanti dei collettivi di Scienze politiche e Fisica hanno spiegato: «Per noi il blocco della didattica è uno strumento con il quale l'università si dichiara contro la legge 133. Se il Senato non voterà questa misura, l'università la bloccheremo noi». A Napoli. Un corteo di studenti universitari e delle scuole superiori ha attraversato le strade del centro di Napoli. Il corteo si è concluso in prossimità della sede di Confindustria.A Palermo. Assemblee anche nelle facoltà dell'Università a Palermo per discutere della legge 133. Gli studenti hanno formato un nuovo corteo, dopo quello di lunedì, che si è diretto verso la sede della Prefettura. Oscurato il sito dell'università. Come aveva annunciato il rettore Silvestri ha oscurato il sito http://www.unipa.it/ dell'Università di Palermo in sostegno alla mobilitazione contro il decreto legge. Anche all'Università della Calabria sono estesi a quasi tutte le facoltà la discussione e il dibattito sugli impatti della legge 133. La facoltà di Scienze Politiche ha indetto un'assemblea per domani e le attività didattiche pertanto saranno sospese.Tra le altre manifestazioni a Cagliari è stata organizzata dall'Unione degli universitari (Udu) un'assemblea di ateneo. Assemblea anche all'Aquila alla facoltà di Economia. A Parma nel pomeriggio assemblee alle facoltà di ingegneria e lettere, e a Pavia a Scienze politiche. Assemblee anche a Perugia alle facoltà di Ingegneria e medicina.

Scuole d'Italia in protesta

A Roma è iniziata l'occupazione al Liceo Ettore Maiorana di Spinaceto e all'Augusto di via Appia mentre nello storico liceo Tasso oggi si riunirà il collettivo per votare l'occupazione. Qui le
posizioni degli studenti sono diverse e vanno quindi valutati tempi e modi della protesta. Assemblee anche al De Chirico e all'Orazio. In agitazione anche le scuole di provincia: ad Anzio,
in provincia di Roma, mobilitazioni al Marco Polo e all'Innocenzo XII mentre a Frascati e
Monterotondo
alcune scuole hanno sfilato in un corteo di
protesta. Secondo l'Unione degli Studenti nei Castelli Romani si stanno
svolgendo assemblee straordinarie in tutte le scuole e si stima che
oltre 4000 studenti della zona siano entrati in mobilitazione. Sono in
programma azioni dimostrative per domani e un corteo a Frascati per
giovedì 23.


A Firenze si è tenuta un'assemblea pubblica in P.zza Ss. Annunziata a cui hanno partecipato
circa 30.000 studenti mentre a Carrara, oltre alle assemblee straordinarie insieme agli insegnanti, si svolgeranno lezioni in piazza ed un corteo il giorno 23 ottobre. A Grosseto,
gli studenti dei Licei Classico, Scientifico ed Artistico faranno lezione nella piazza della città dello Studente per i prossimi tre giorni.

Ieri a Milano gli studenti hanno organizzato un sit in davanti Palazzo Marino nel corso del quale è stata bruciata una copia del decreto Gelmini.

Le associazioni studentesche hanno annunciato che anche Trieste diversi istituti (Oberdan, Nordio, Savoia, Preseren, Stefan, Carducci, Dante, Fabiani, Volta, Petrarca, Sandrinelli, Carli, Ziga Zois, Deledda) sono stati occupati per protesta contro i tagli alla scuola.
Mobilitazioni anche a Gorizia, dove è occupato l'Ist. D'Annunzio, e a Monfalcone, dove lunedì si terrà un'assemblea pubblica studentesca presso l'Area Verde. Ad Imperia è stato occupato il liceo scientifico Viesseux.

A Napoli -sempre secondo quanto dichiarato dall'Uds- la maggior parte delle scuole sono in agitazione con autogestioni, occupazioni e scioperi bianchi. A Brindisi si starebbero svolgendo occupazioni ed autogestioni in 16 scuole della provincia, in particolare Monticelli, Fermi, Majorana, Alumbo, Pepe-Calamo, Simone, Carnaro, Salvemini. A Campobasso lezioni alternative pomeridiane si terranno al Liceo Scientifico Romita.

In Calabria, gli studenti del liceo R.L Satriani di Mesoraca in provincia di Crotone ci hanno inviato il video dell'assemblea autonoma del 18 ottobre, occasione in cui hanno discusso sull'opportunità di aderire allo sciopero del 30 ottobre. Obiettivo di questo video, come ci scrivono, è "far vedere che anche nel Sud Italia si sta muovendo qualcosa...".

lunedì 20 ottobre 2008

PROGRAMMA AUTOGESTIONE

Durante i giorni di autogestione saremo noi studenti a presentare un programma alternativo a quello della scuola.Infatti questa autogestione nn vuole essere uno sterile momento di nulla-facenza ma un' attiva dimostrazione delle capicità organizzative e della voglia di innovazione di ciascuno di noi.A tal proposito proponiamo alcune attività alternative che ogni studente del liceo sarà libero di seguire senza nessun obbligo di frequenza e obbediendounicamente le sue personali inclinazioni.Il programma presentato è organizzato in percorsi di laboratori tematici (gestiti da studenti). Ogni corso avrà uno o più studenti che faranno da referenti per le attività svolte. Chiunque, inoltre, può proporre altre attività alternative purchè siano costruttive e vi siano alunni disposti a fare da referenti.I laboratori che resteranno aperti durante l’autogestione sono i seguenti:
-Laboratorio di musica (aule 3G,4G,)
REFERENTI: Davide Micieli,Giacomo de Luca,Andrea Occhiuto. Gli studenti abili nel suonare uno strumento terranno corsi che potrebbero servire da spunto per chi volesse inserirsi nel mondo della musica. Inoltre sono previste sessioni di musica per farci mancare mai l' allegria.-Laboratorio di ecologia (aule 3I-5C) REFERENTI: Domenico Trotta,Gaetano Coccimiglio,Luca Perrone Questo laboratorio prevede una fase teorica e una pratica.Nel momento teorico si darà vita a Discussioni riguardanti i problemi ambientali che affliggono il nostro pianeta, che saranno integrate dalla lettura di documenti importanti sull’ inquinamento (es.:protocollo di Kyoto) Nella fase pratica gli studenti si impegneranno a bonificare le aree dell’ istituto che richiederebbero maggiore pulizia(es.:campetto di pallavolo) Inoltre i partecipanti hanno facoltà di proporre argomenti a loro scelta (purchè pertinenti e completi di documentazione)-Laboratorio di scacchi (aule 3H,3C) REFERENTI:Matteo Lombardo,Emanuele Bevaqua, Pierluigi Miceli Tre aule dell’ istituto saranno adibite al gioco degli scacchi: gli studenti potranno recarsi nei luoghi predisposti e giocare a scacchi con i loro compagni.cosa che non solo aiuta ad aprire la mente, ma costituisce anche un’ottima occasione per valorizzare i rapporti sociali tra studenti.-Laboratorio di educazione civica e attualità (aule 1D,2D) REFERENTI:Andrea De Francesco,Alessandro Mallamaci Questo laboratorio prevede la discussione da parte degli studenti riguardo argomenti di attualità presi da fonti come quotidiani, telegiornali ecc..,ma anche la lettura e l’approfondimento di importanti documenti legislativi(es.:costituzione). Anche qui sarà importante la partecipazione attiva di tutti quelli desiderosi di esporre le proprie opinioni e le tematiche che ritengono di maggior interesse-Laboratorio di poesia (aule 3F,2F) REFERENTI:Carmen, Francesca Aspromonte In questo laboratorio sarà portata avanti dagli studenti la lettura e il commento di poesie scelte liberamente dai ragazzi.-Laboratorio di educazione stradale (aule 1E,4C) REFERENTI:Cavarretta,Viterizzi Gli studenti patentati saranno disposti a dare lezioni di educazione stradale a chi è prossimo a conseguire l’esame di idoneità alla guida.-Laboratorio di ascolto (aule 3D,4D,5D) REFERENTI:Veronica Locco,Francesca Miceli,Chiara De Seta,Erika In queste tre aule saranno mandati di ora in ora brani di generi musicali differenti,e ognuno potrà esprimere le proprie emozioni e opinioni riguardo a un brano o rispetto a un intero movimento musicale.-Torneo di pallavolo REFERENTI:Simone Perri,Francesco Curatolo Sarà organizzato un torneo di pallavolo ad iscrizione libera che andrà avanti per tutta la durata dell’autogestione. Per quanto concerne le iscrizioni sarà creato uno sportello in prossimità delle attrezzature sportive dove un incaricato raccoglierà le iscrizioni e gestirà gli orari di gioco.-Laboratorio di ripetizioni e potenziamento (aule 3E,4E,5E,1C) REFERENTI:Stefano Miceli,Luigi Sprovieri,Ivan Barbarossa,Goffredo Voci Il lavoro che si svolgerà in queste tre aule è basato principalmente sull’aiuto reciproco tra compagni di scuola.Chi dovesse infatti avere incertezze o voglia approfondire un argomento di qualsiasi materia,può rivolgersi a studenti più “anziani” o più documentati sull’argomento,che lo aiuteranno ad assimilare o a consolidare le varie materie.-Laboratorio di ed.sessuale (aula 4C) REFERENTE:Roberto Mazzuca Questo laboratorio prevede un approfondimento delle tematiche sessuali che interessano i giovani(es.:metodi anticoncezionali,contrazione di AIDS ecc..)-Laboratorio di danza (aula 5F) REFERENTE:Chiara Cersosimo-Laboratorio di problematiche giovanili dilaganti (aula 5H) REFERENTE:Roberto Vanadio In questo corso si approfondiranno problematiche giovanili molto vicine a noi studenti,quali gli effetti derivanti dall’assunzione di alcool e droghe. -Laboratorio di arte e fumettistica (aula 5G) REFERENTE:Maria Rita Zimmaro In questo corso ogni studente potrà dare sfogo alla sua vena artistica attraverso la realizzazione di Opere di vario tipo,anche se particolare attenzione sarà rivolta all’appassionante arte dei fumetti.
-CAPI E REFERENTI DEL SERVIZIO D’ ORDINE:Giuseppe De Rose,Francesco Rizzo
Ci aspettiamo una viva partecipazione non solo dal punto di vista delle adesione ma sopratutto per quanto riguarda le proposte individuali e lo spirito d' iniziativaperchè autogestione nn vuol dire semplicemente sostituire i docenti con un gruppo di studenti ma deve essere un momento di confronto di gruppodove ognuno di noi deve dare sfogo alle proprie idee e iniziative.Contiamo sulla partecipazione di tutto il corpo studenti affinché si realizzi questa iniziativa tesa a dare una forma alternativa all’ istruzione scolastica, perché questo è il modo migliore di dimostrare che gli studenti non sono tutti sottomessi e rassegnati a una riforma che avrà pesanti ricadute sul loro futuro. E’ questo il momento di farsi sentire,è questo il momento di autogestire!

Se avete proposte COMMENTATE!!!

domenica 19 ottobre 2008

AVVISO AGLI STUDENTI DEL LICEO SCIENTIFICO "PITAGORA" DI RENDE

Si comunica agli studenti del Liceo Scientifico "Pitagora" di Rende che giorno 20 ottobre alle ore 8:25 si terrà un'assemblea nell'anfiteatro del suddetto istituto.
All'ordine del giorno la discussione sulle inziative del governo in tema d' istruzione ( DL Aprea e DL Gelmini) e la richiesta dell'autogestione nei giorni 21-22-23 Ottobre. L'assemblea non sarà conclusa finchè le nostre iniziative non verranno approvate dal Dirigente Scolastico.

sabato 18 ottobre 2008

LICEO PITAGORA DI RENDE CONTRO DECRETO GELMINI

In questi giorni in Italia si stanno verificando avvenimenti passati sotto silenzio. Tv e giornali non parlano delle proteste studentesche e delle occupazioni che hanno coinvolto diversi Atenei italiani.

Il movimento è partito da Pisa arrivando a Roma, Bologna, Torino, Genova, Firenze, Cosenza, città in cui sono state occupate aule, sedi di rettorato e sono state organizzate perfino lezioni di piazza e notti bianche.

Causa della mobilitazione sono il ben noto DDL Gelmini e il DDL Aprea di cui, tuttavia, la maggior parte degli studenti ignora i punti salienti.

Data la scarsa informazione pubblica, la nostra iniziativa è finalizzata a un’informazione libera e alternativa.

In breve le proposte del governo sono:

  • taglio, nel prossimo triennio, di circa UN MILIARDO E CINQUECENTO MILIONI DI EURO di fondo di finanziamento ordinario;

  • limitazione del TURN OVER AL 20 % delle unita del personale, vale a dire per 10 che vanno in pensione, 2 trovano lavoro;

  • trasformazione delle scuole e delle Università pubbliche in fondazioni di diritto privato, azione che porterà a un innalzamento sproporzionato delle tasse, compromettendo il diritto allo studio;

  • cancellazione dell’obbligo scolastico fino a 16 anni;

  • torna il voto in condotta;

  • torna il maestro unico alle elementari;

  • dall’attuazione del decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica;


Come studenti pretendiamo l’accesso al sapere libero e garantito a tutti, mentre i provvedimenti del governo penalizzano soprattutto le scuole e le Università del Sud.

PERTANTO LA PROTESTA SI DEVE ESPANDERE ANCHE NELLE SCUOLE IN MODO TALE DA POTER RACCOGLIERE LA PIù AMPIA ADESIONE.

A QUESTO PROPOSITO L’UNIONE DEGLI STUDENTI HA INDETTO UNA MOBILITAZIONE NEI GIORNI 21-22-23 DI OTTOBRE IN TUTTE LE SCUOLE ITALIANE.

NON RIMANERE IMPASSIBILE DI FRONTE TUTTO QUESTO…ORA O MAI PIù DOBBIAMO COMBATTERE!!!

FAI VIAGGIARE QUESTO VOLANTINO DI MANO IN MANO, TUTTI DEVONO ESSERE CONSAPEVOLI CHE LE CONSEGUENZE DI QUEST’AZIONE POLITICA SARANNO DEVASTANTI:

UN PAESE CHE TAGLIA I FONDI ALLLA CULTURA è UN PAESE CHE INNEGGIA ALL’IGNORANZA E ALLA SOTTOMISSIONE SUPINA!!!

LOTTIAMO UNITI IN DIFESA DEI NOSTRI DIRITTI: ORA O MAI Più!!!!!

Studenti Incazzati